Quest'anno io e la collega Carmela abbiamo deciso di seguire il MOOC "Coding in your classroom, Now!", corso di formazione online tenuto dal prof. Alessandro Bogliolo dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Ecco il sito di riferimento:
https://platform.europeanmoocs.eu/course_coding_in_your_classroom_now
Al corso hanno partecipato migliaia di docenti sparsi in tutta Italia e di ogni ordine di scuola, così, dopo aver sperimentato noi stesse alcune attività, abbiamo deciso di presentare il coding anche ai bambini della nostra classe.
Ma, innanzitutto... che cos'è il coding?
Spesso, quando dobbiamo affrontare un problema, ne individuiamo la soluzione ma non siamo in grado di descrivere i passi concreti da compiere per arrivarci. Il coding è uno strumento metodologico che consente di sviluppare il pensiero computazionale, ovvero la capacità di immaginare e descrivere il procedimento che ci porterà alla soluzione di quel determinato problema. Il pensiero computazionale è una capacità trasversale, utile e necessaria in qualsiasi ambito di vita, di studio e di lavoro ed è opportuno svilupparla prima possibile.
Con i bambini è possibile sviluppare il pensiero computazionale attraverso attività ludiche, intuitive e divertenti che insegnano loro a programmare.
Il corso che abbiamo seguito aveva proprio questo obiettivo: guidare gli insegnanti a introdurre il coding nella propria classe, proponendo attività adeguate all'età degli alunni.
Questa è la traccia del percorso.
Durante la prima assemblea di classe abbiamo presentato il coding ai genitori tramite il video preparato dalle colleghe Simonetta Anelli e Monica Boccoli, che ringrazio per l'efficace presentazione animata.
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Successivamente abbiamo introdotto i bambini al pensiero computazionale utilizzando un linguaggio adeguato alla loro età. Nella presentazione preparata a partire dalle slide messe a disposizione del Prof. Bogliolo, ho inserito diverse domande stimolo per condurre la discussione. Ho volutamente omesso i termini "istruzioni, programmazione e programma" perché volevo che emergessero spontaneamente dai bambini.
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Ed ecco il resoconto dell'attività sul linguaggio delle cose svolta con i bambini.
La parte più interessante è sicuramente quella legata alla domanda n.° 3. Un bambino ha parlato di "
chip" e da lì, una domanda dietro l'altra, sono emersi i termini
programmazione,
programma,
istruzioni,
programmatori,
memoria, elementi base del pensiero computazionale.
Nella domanda n.° 4 i bambini hanno dato libero sfogo alla
fantasia, discutendo tra di loro e proponendo alternative argomentate. Non li abbiamo interrotti, abbiamo lasciato correre i pensieri in assoluta libertà. A volte le idee innovative proposte erano collegate ai cartoni animati preferiti o ai videogiochi che fanno, a dimostrazione del fatto che ciò che i bambini guardano alla televisione e le avventure virtuali che vivono attraverso i videogiochi restano profondamente impressi in loro, riemergendo poi in momenti secondo loro opportuni e magari, per noi, impensati.
Mi sembra bello che alcuni elementi virtuali trovino comunque un aggancio e una realizzazione concreta nella realtà!
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Dopo questa attività introduttiva, abbiamo iniziato a parlare di coding proponendo agli alunni due lezioni da svolgere in modalità diverse: una tradizionale e l'altra tecnologica.
Lezione tradizionale: lavagna di ardesia e quaderno
Attraverso l'attività "Programmazione su carta a quadretti" i bambini hanno cominciato a comprendere che cosa significa programmare. Utilizzando un linguaggio simbolico fatto di linee e frecce, hanno scritto un semplice programma per realizzare un disegno su un foglio quadrettato o farlo realizzare da un compagno.
Non è stato semplice individuare tutti i simboli necessari, ma se la sono cavata benissimo!
Nelle fotografie i bambini impegnati nell'attività.
Lezione tecnologica: LIM
Tramite l'attività del Labirinto, invece, i bambini dovevano dare delle istruzioni ad Angry Birds, un personaggio che hanno subito riconosciuto, per catturare un maialino. Inutile dire che facevano a gara per andare alla LIM e far muovere i personaggi unendo i blocchi. Per loro si trattava di un gioco molto divertente, in realtà hanno svolto una serie di esercizi di difficoltà crescente che richiedevano logica e capacità di prevedere gli effetti delle istruzioni che davano all'uccellino.
E' stato molto interessante osservare le diverse strategie risolutive che ogni bambino ha messo in atto: c'era chi, prima di selezionare i blocchi, si metteva nella posizione dell'uccellino; chi "provava" col dito direttamente sulla LIM gli spostamenti determinati dai blocchi che aveva scelto, per verificarne la correttezza; c'era chi procedeva velocemente per intuizione, salvo poi accorgersi che il risultato non era quello sperato e allora riprendeva dall'inizio...
Ecco i bambini impegnati nell'attività alla LIM.
"Sono sicuro: ci vuole questo blocco..."
"Ecco, devo andare verso destra ..."
"Uhmmm, vediamo bene..."
"Hai bisogno di un aiuto?..."
Il percorso di quest'anno è stato un primo approccio al coding, ma molto interessante.
Sicuramente l'anno prossimo proporremo attività più articolate e sempre più problematiche.
Sono certa, senza ombra di dubbio, che i bambini accetteranno la sfida. Loro non si tirano mai indietro, soprattutto quando si divertono!
Alla prossima!
Maestra Emanuela